Come trasformare un vecchio capannone in un elegante loft

Passeggiando per le zone industriali di certe città, si scorgono meravigliosi corpi di fabbrica che fanno sognare ad occhi aperti. Ammettiamolo, alcuni hanno un fascino indiscutibile e chi non vorrebbe dominare la città da quelle meravigliose vetrate?

Restauro e tecnologia, tutto è possibile

Oltre ad essere un progetto di riqualificazione urbana, il restauro accoglierà il plauso di chi ama l’archeologia industriale. Facciamo un esempio concreto. Prendiamo Roma, città ricca di esempi di archeologia industriale, strutture che sanno ancora far sognare. Contattiamo un’impresa di ristrutturazioni edili a Roma, e insieme valutiamo possibilità e fattibilità del progetto. Primo passo indispensabile è quello di valutare la situazione della struttura. In questa fase i tecnici sapranno trovare i punti deboli e quelli di forza della costruzione, indicando gli interventi da apportare. Seconda cosa da non trascurare: riqualificazione energetica. Non erano certo luoghi che nascevano con un occhio ai consumi e al benessere quindi, per risolvere il problema, ci si può affidare alla tecnologia di moderni impianti di riscaldamento con pannelli a pavimento e condizionatori che sfruttano le inevitabili condotte in acciaio, presenti in tutte le fabbriche per l’areazione. Queste vanno assolutamente salvate perché, alla fine della ristrutturazione, daranno una nota superlativa all’ambiente. Il tutto potrebbe essere collegato ad un impianto solare che non stonerà di certo.

Ritocchi e attenzioni

Un ambiente simile deve restare, il più possibile, originale. Per questo è indispensabile utilizzare la tecnologia e la progettazione per ridurre al minimo l’impatto visivo di corpi estranei all’ambiente. Ampio spazio alle vetrate, libere da qualsivoglia tendaggio, pavimenti in resina che richiamano la vecchia destinazione della fabbrica, muri a nudo se in mattone, altrimenti rigorosamente bianchi. Soppalco per la zona notte, senza interruzioni con pareti di nessun genere, mobili bassi e creazione di isole e non stanze.

Visto le dimensioni del loft la domotica gioca un ruolo importante: impostare la temperatura in base alle zone della struttura, regolare le luci in qualsiasi punto ci si trovi, apparecchi elettrici che si possono avviare in qualsiasi momento, impianto d’allarme (indispensabile) che si può inserire, ad esempio, al piano inferiore e disattivare nella zona notte. Con l’ampio spazio a disposizione è possibile anche ipotizzare un bel giardino idroponico, sfruttando un accumulo di acqua piovana.

La luce non mancherà di sicuro, almeno durante il giorno. Niente lampadari centrali, ma diversi punti luce con regolatore d’intensità che si adegua alla luminosità esterna. Per completare il tutto è indispensabile un impianto stereo con i contro fiocchi.