Casino Saint Vincent: cosa fare per salvarlo
Il Casino di Saint-Vincent è ormai agli sgoccioli e nonostante si provi a studiare un metodo per capire cosa fare, la situazione non cambia. In sostanza è in girlo la voce che la dirigenza non abbia pagato a Finaosta la rata del mutuo in scadenza a luglio.
Ovviamente ci si domanda cosa farà Finaosta e come la politica affronterà la cosa, anche perché ad oggi i valdostani non hanno idea di come si evolverà la situazione. Andando a ritroso nel tempo circa la vera storia del casino sarebbe difficile ricordare tutti gli episodi che hanno coinvolto la casa da gioco. Certo la crisi di oggi non ha nulla a che vedere con il progresso che invece sta vivendo il casino online di diversi siti e piattaforme, i quali hanno aumentato gli utenti registrati a loro favore. Le info e le notizie in merito, reperibili anche su Casinoguru.it, hanno permesso che gli amanti del gioco si affacciassero a questa nuova avventura.
Casino: gli anni d’oro del Saint Vincent
Il casino di Saint-Vincent negli anni Novanta era il numero uno nel continente europeo, dal momento che, all’epoca, non tutte la case da gioco offrivano i prezzi economici e stracciati del casino valdostano. Poi tutto ad un tratto il cambiamento, compresi gli usi delle persone, la competitività è aumentata e a Saint-Vincent le cose non sono stato più tutto rosa e fiori, non si andava male, ma non si andava manco bene. Ad un certo punto gli schieramenti politici hanno provato a fare le veci della dirigenza nella gestione e qui tutto è andato a rotoli.
I partiti politici non riescono a tenere sotto controllo le aziende che si immettono sul mercato e i casino italiani sono la prova vivente. La politica guarda la sala da gioco come fosse un bancomat, in grado di finanziare una vasta gamma di attività, alcune ben lontane dallo standard business dell’azienda e per la gestione del potere politico in particolare per l’assunzione e la gestione dei dipendenti.
Nel corso degli anni molte persone hanno avuto un posto di lavoro, sono stati affidati stipendi di ogni genere, senza contare tutti i vantaggi garantiti. Il problema è che con il passare del tempo, nell’arco di vent’anni, senza pensare troppo a come cambia il mondo del gioco ma, in particolare, senza la gestione professionale della struttura, si è fatto affidamento a persone che non avevano idea di come si gestisse un’azienda in quanto semplici rappresentanze di fazioni politiche.
Casino Saint Vincent: guadagni senza investimenti
La Regione ha incassato se non miliardi di euro senza mai reinvestire nulla o conservare alcunché (per non parlare del mancato rimodernamento). Questo fino a quando una decina di anni fa, qualcuno si è reso accorto della situazione precaria della struttura.
Chi aveva in affidamento la gestione della società ha cominciato a tirar fuori la testa, parlando di sistemazione di conti, un bisogno di sviluppo delle attività. Ma per fare ciò occorre cash, poi si devono sistemare i costi, tutti, in particolare quelli dei dipendenti.
E così quelli che si facevano chiamare manager hanno proposto dei piani sostenibili che contenessero i costi del personale, ovviamente piani tutti incoerenti con le esigenze politiche. Nessun politico di maggioranza o minoranza ha mai fatto qualcosa per il casino di Saint Vincent che oggi cade letteralmente a pezzi.